Irene Pivetti, ex presidente della Camera, è stata condannata a 4 anni e mezzo di reclusione ieri a Milano e ora è attesa da un nuovo procedimento penale a Busto Arsizio. In questo nuovo processo, Pivetti è imputata insieme ad altre persone per accuse che vanno dalla frode in forniture pubbliche alla bancarotta, fino all’appropriazione indebita, al riciclaggio e all’autoriciclaggio.

L’accusa sostiene che durante l’emergenza Covid, Pivetti e gli altri imputati avrebbero acquistato mascherine dalla Cina per un valore di 35 milioni di euro, ma ne avrebbero consegnate solo per un valore di 10 milioni e di qualità scadente. Le mascherine sarebbero state praticamente inutilizzabili, con un falso marchio CE.

Nel processo milanese per evasione fiscale e autoriciclaggio, Pivetti si era difesa dicendo che le auto coinvolte non erano adatte per corse, ma solo per prestigio o da museo. Aveva spiegato che il suo obiettivo era fornire un progetto di ‘racing’ e che le vetture acquistate non erano adatte per questo scopo.

Il prossimo 21 novembre, Irene Pivetti affronterà il Tribunale di Busto Arsizio per rispondere delle nuove accuse a suo carico. La vicenda continua a tenere banco e a destare interesse nell’opinione pubblica.

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