Omar Bassi: il pestaggio in discoteca che ha portato alla morte di un giovane
La denuncia presentata dalla madre di Omar Bassi racconta una storia di violenza e sintomi sottovalutati che hanno portato alla morte del ragazzo di 23 anni. Il 5 agosto, mentre era in vacanza con la famiglia a Reggio Calabria, Omar è morto a causa di un’improvvisa emorragia cerebrale. Due settimane prima, il 20 luglio, mentre si trovava alla discoteca Dolce Beach di Origgio, nel Varesotto, sarebbe stato picchiato al volto e alla testa da cinque buttafuori del locale.
La madre di Omar ha presentato denuncia alla polizia calabrese il 5 agosto, nelle stesse ore in cui il figlio era ricoverato in Terapia intensiva. Secondo il professor Alfredo Berardelli, esperto di neurologia, non si può escludere un nesso causale tra il pestaggio in discoteca e la morte del ragazzo.
Il racconto della madre agli agenti di Reggio Calabria è ricco di dettagli sulla violenza subita da Omar alla discoteca. Dopo essere stato coinvolto in una rissa, i buttafuori del locale avrebbero picchiato ripetutamente il ragazzo al volto e alla testa. Nonostante i sintomi come nausea, mal di testa e vertigini, Omar ha continuato a nascondere il suo malessere.
Dopo essere stato portato in ospedale e aver ricevuto una Tac al cranio che non ha rilevato nulla di particolare, Omar è deceduto il giorno successivo a causa di un’emorragia cerebrale inoperabile. Il professor Berardelli sottolinea la possibilità di un legame tra il pestaggio subito in discoteca e la morte del ragazzo, spiegando che un trauma cranico può portare a sofferenze cerebrali acute o tardive.
È fondamentale, quindi, accertare se ci fosse un ematoma che potrebbe spiegare il nesso tra il pestaggio e l’emorragia cerebrale. La morte di Omar Bassi solleva interrogativi sulla violenza in discoteca e sull’importanza di non sottovalutare i sintomi dopo un trauma cranico.