La Regione Lombardia ha ottenuto quasi un milione e 46mila euro di risarcimento dei danni per lo scempio causato dallo sversamento di gasolio e oli combustibili dalla ex Lombarda Petroli nel fiume Lambro nel febbraio 2010. La sentenza del Tribunale di Milano ha riconosciuto responsabili i due condannati penalmente per disastro colposo, Giuseppe Tagliabue e Giorgio Crespi. Il movente di Tagliabue, titolare della ex raffineria, era la volontà di evitare il pagamento delle imposte, senza prevedere le conseguenze dell’azione.

La Regione Lombardia ha dimostrato di aver sostenuto costi per gli interventi di prima urgenza per la tutela del Parco regionale della Valle del Lambro, in collaborazione con l’Arpa. Dopo lo sversamento, sono stati eseguiti interventi di contenimento della marea nera e chiusi depuratori e dighe lungo il fiume Lambro e il Po. La sentenza del Tribunale di Milano ha confermato che il fatto dannoso è stato definitivamente accertato, nonostante le opposizioni di Tagliabue.

Il disastro ambientale ha provocato la morte di pesci, molluschi e uccelli, oltre all’inquinamento delle acque e delle coste, rendendo impossibile l’uso dell’acqua per irrigare i terreni. La Regione Lombardia ha ottenuto il risarcimento dei danni solo da Tagliabue e Crespi, mentre nei confronti del fallimento della Lombarda Petroli la pretesa sarà azionata nella procedura concorsuale. La sentenza del Tribunale di Milano rappresenta una vittoria per la tutela dell’ambiente e la responsabilizzazione di chi provoca danni irreparabili alla natura.

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