Su richiesta dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) di Bologna, la Guardia di Finanza di Ferrara ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, di importo pari a circa 2,4 milioni di euro, emesso nei confronti di due società operanti nella commercializzazione di bobine di acciaio inossidabile.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ferrara ha disposto la misura al termine di indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara che hanno interessato gli amministratori delle imprese, una con sede nel capoluogo estense e l’altra a Varese, che si sarebbero rese responsabili di una rilevante frode doganale.

Le investigazioni hanno evidenziato la falsità delle dichiarazioni presentate all’Agenzia delle Dogane estense con riferimento all’origine del prodotto, riguardo a oltre 110 operazioni di importazione di acciaio. I responsabili delle imprese avrebbero attestato la provenienza coreana dell’acciaio quando in realtà il prodotto risulta di origine cinese, ottenendo così un illecito risparmio di circa 2,4 milioni di euro.

Le società coinvolte rispondono della responsabilità amministrativa da reato e la Guardia di Finanza ha rinvenuto l’intera somma di denaro depositata sui conti societari, che è stata sequestrata insieme ad alcune bobine di acciaio già cautelate.

L’intervento della Procura Europea e della Guardia di Finanza ha permesso di porre un freno a una condotta che, oltre agli aspetti di natura evasiva, ha gravi effetti sul mercato del materiale inossidabile a causa della concorrenza sleale generata dal dumping.

L’Unione Europea si avvale di strumenti di difesa del mercato interno, come il dazio anti dumping, per tutelare le imprese rispettose delle regole e contrastare pratiche commerciali sleali.

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