I primi esiti dell’autopsia sui resti della 42enne Maria Campai hanno portato alla luce una verità agghiacciante: la donna è stata massacrata di botte, colpita in modo brutale su tutto il corpo. Non si tratterebbe quindi solo di un gesto difensivo, ma di una vera e propria violenza senza precedenti.

Maria Campai è stata trovata senza vita nel cortile di una villetta disabitata a Viadana, e secondo l’anatomopatologo Antonello Cirnelli, la donna sarebbe stata colpita ripetutamente sulla testa, sul viso, sul petto e sulla schiena. Potrebbe addirittura essere stata sbattuta con violenza contro il muro del garage dove è avvenuto l’incontro fatale con il giovane di 17 anni.

La versione fornita dal ragazzo durante l’udienza di convalida sembra vacillare di fronte alle prove raccolte: sebbene abbia mostrato dei graffi sul viso e sulle braccia, sul suo cellulare sono state trovate ricerche su come uccidere una persona a mani nude. Inoltre, i risultati dell’autopsia confermano che Maria Campai è stata massacrata di botte e soffocata, dimostrando un eccessivo accanimento che va oltre la legittima difesa.

Il garage dove si è consumato il femminicidio è stato posto sotto sequestro, mentre le indagini proseguono per fare luce su questa terribile vicenda. Resta il dolore e lo sgomento per la crudeltà con cui una vita è stata spezzata, lasciando la comunità di Viadana inorridita di fronte a tanta violenza.

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