Un mobiliere brianzolo di 55 anni è stato condannato a sei anni di carcere per interruzione non consensuale di gravidanza dal tribunale di Monza. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di aver causato l’aborto della sua compagna 45enne di Monza, somministrandole di nascosto un farmaco.
Secondo quanto emerso durante il processo, l’imputato avrebbe mescolato il farmaco in una tisana e in un bicchiere di acqua di cocco offerti alla donna, provocando così la perdita del bambino. La vittima ha testimoniato che nonostante i problemi nella relazione, il partner sembrava intenzionato a ricostruire il loro legame e a formare una nuova famiglia.
Tuttavia, quando la donna ha annunciato di essere incinta, la reazione dell’uomo è stata violenta e rabbiosa, andando contro le sue precedenti promesse di un futuro insieme.
Questa condanna rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la violenza sulle donne e nei confronti delle donne incinte. È fondamentale che casi come questo vengano puniti con la massima severità per garantire la protezione delle vittime e la giustizia.