Un detenuto aggredisce tre agenti della Polizia penitenziaria al carcere Miogni di Varese, causando lesioni e riaccendendo il dibattito sulle difficili condizioni di lavoro degli agenti.

Sabato scorso, una violenta aggressione ha scosso il carcere dei Miogni di Varese. Un detenuto di 26 anni, di origini africane, ha reagito in modo violento quando gli è stata servita una colazione diversa da quella richiesta, scatenando così la rabbia che lo ha portato ad aggredire tre agenti della Polizia penitenziaria.

Il sovrintendente è stato colpito così violentemente da finire contro il muro, riportando lesioni. Un secondo agente è stato strattonato e ha riportato un trauma al ginocchio, mentre un terzo è stato ferito alla mano dopo aver evitato il lancio di una sedia. Tutti e tre sono ora in malattia con una prognosi di otto giorni e hanno sporto denuncia contro il detenuto.

Questa violenta aggressione mette in evidenza ancora una volta le difficili condizioni operative all’interno del carcere di Varese. Il sovraffollamento, con il doppio dei detenuti rispetto alla capienza prevista, e la carenza di personale, con solo 41 agenti in servizio su 65 previsti, rappresentano un grave problema.

È necessario affrontare urgentemente queste problematiche per garantire condizioni di lavoro più sicure e sostenibili per gli agenti della Polizia penitenziaria. La sicurezza del personale deve essere una priorità per garantire un ambiente di lavoro più tranquillo e sicuro per tutti coloro che operano all’interno del carcere Miogni di Varese.

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