Un viaggio in treno verso l’Università si trasforma in violenza per uno studente di Albizzate, aggredito da una gang composta principalmente da ragazzi di origine marocchina. L’episodio si è verificato durante il tragitto tra Cavaria con Premezzo e Gallarate, lasciando il giovane con una spalla lussata ma rischiando conseguenze ancora più gravi. I genitori della vittima, pur chiedendo giustizia, evidenziano un problema più ampio: il disagio giovanile in aumento e la necessità di interventi educativi e sociali urgenti.
Il giovane, diretto a Milano per le lezioni universitarie, si è trovato ad affrontare l’aggressione di cinque ragazzi che lo hanno circondato e maltrattato sul treno. Nonostante i tentativi di allontanarsi e evitare il conflitto, la situazione è peggiorata all’arrivo a Gallarate, dove il giovane è stato picchiato e addirittura gettato sui binari. Solo quando la gang è risalita sul treno in partenza, l’incubo è finito.
I genitori della vittima hanno deciso di parlare pubblicamente dell’accaduto non per alimentare l’odio o l’intolleranza, ma per sollevare una riflessione più profonda sul disagio giovanile. Secondo loro, non è l’origine dei ragazzi coinvolti a essere il problema, ma piuttosto il malessere e la confusione che affliggono molti giovani oggi, indipendentemente dalla loro provenienza.
La famiglia non vuole che l’episodio venga strumentalizzato per alimentare divisioni o xenofobia, ma invita a una riflessione sulle cause profonde che portano a episodi di violenza simili. Chiedono interventi educativi e sociali più incisivi per prevenire il disagio giovanile, trasmettendo un messaggio di coraggio e apertura che va oltre la rabbia e il dolore.