Un giovane di origine cinese è stato vittima di un terribile sequestro e tortura da parte di connazionali che gli reclamavano un credito di 60mila euro. La vicenda ha avuto inizio alla stazione metropolitana “Fermi” di Torino, dove il giovane si era recato per incontrare un creditore proveniente da Milano. Improvvisamente, è stato aggredito da un gruppo di individui, rapinato e portato con la forza in provincia di Cuneo, dove è stato tenuto prigioniero per tre giorni.
Durante la prigionia, il giovane è stato sottoposto a torture e umiliazioni, con le foto delle sue condizioni inviate ai familiari per esercitare pressione psicologica e ottenere il pagamento del debito. Dopo aver firmato una dichiarazione di riconoscimento del debito, è stato finalmente rilasciato e ha potuto denunciare l’accaduto alla Polizia.
Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Torino hanno portato all’identificazione e all’arresto di otto responsabili, accusati di sequestro di persona, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni personali. Tre di loro sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre gli altri cinque sono obbligati a presentarsi regolarmente alla Polizia giudiziaria.
Si tratta di una vicenda inquietante che evidenzia la gravità della situazione, ma anche l’importanza dell’intervento tempestivo delle forze dell’ordine. La vittima, sebbene traumatizzata, ha potuto trovare giustizia grazie alle azioni delle autorità competenti.