Il lavoro nero è un modo molto comune per arrotondare il proprio stipendio, ma spesso porta a conseguenze gravi e irreparabili. È il caso di un uomo che, assunto in nero per lavori di tinteggiatura e posa di profili, è tornato a casa con una falange in meno a causa di un incidente sul lavoro. L’operaio, non adeguatamente formato e senza alcuna misura di sicurezza, è stato vittima di un incidente con una sega circolare durante i lavori di ristrutturazione di un appartamento.
La Procura della repubblica ha mosso accuse contro uno dei titolari dell’impresa responsabile dei lavori, sottolineando la mancanza di formazione e di misure di sicurezza adeguata. La società, composta principalmente dai soci legati da legami di parentela, è stata coinvolta nelle indagini e uno dei soci è stato giudicato responsabile per il mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Il pubblico ministero ha richiesto una condanna a 6 mesi di reclusione per l’imputato, trasmettendo gli atti alla Procura per il comportamento del datore di lavoro e dell’architetto responsabile dei lavori. Nonostante l’operaio sia stato assunto e risarcito dalla società dopo l’incidente, la questione rimane delicata e in attesa di una sentenza.
La difesa dell’imputato sostiene che quest’ultimo non aveva chiesto nulla al lavoratore coinvolto nell’incidente, in quanto era stato assoldato dall’altro socio. Inoltre, l’intervento specifico richiesto dall’architetto sul cantiere avrebbe influenzato il nesso causale del fatto. La sentenza è attesa a metà novembre, mentre l’importanza di rispettare le norme di sicurezza sul lavoro rimane fondamentale per evitare incidenti gravi come quello accaduto.