Baby Gang, il noto trapper 23enne nato a Lecco, è stato assolto per non aver commesso il fatto in relazione a una presunta rapina avvenuta nel 2021 a Vignate, nel Milanese. La Corte d’Appello di Milano ha dichiarato che il riconoscimento fotografico delle presunte vittime è risultato inaffidabile e che non sono stati effettuati approfondimenti di indagine adeguati. La sentenza ha scagionato anche un amico dell’artista, entrambi accusati per il medesimo reato.
Nelle motivazioni della sentenza, i giudici hanno sottolineato la mancanza di prove concrete a carico del trapper, ribaltando così la condanna di primo grado. È emerso che Baby Gang non aveva un movente per compiere la rapina, in quanto aveva appena firmato un contratto remunerativo con una major e si trovava altrove nel momento in cui si sarebbe verificato il crimine.
Nella stessa occasione, la Corte ha ridotto la condanna di Baby Gang da 5 anni e 2 mesi a 2 anni e 9 mesi per un’altra vicenda legata a una sparatoria avvenuta a Milano. Anche in questo caso, le accuse di rapina sono state cadute per mancanza di prove. Gli imputati, tra cui Baby Gang e un altro trapper, Simba La Rue, sono stati giudicati in modo meno severo rispetto al primo grado, con riconoscimento di attenuanti generiche.
La sentenza ha escluso che Baby Gang e gli altri imputati potessero prevedere l’azione violenta compiuta da un terzo soggetto durante la sparatoria. Nonostante alcune aggravanti siano state riconosciute, come la recidiva per il trapper, la Corte ha sottolineato che il risarcimento offerto alle vittime non ha coperto interamente il danno subito, sia fisico che morale.
In conclusione, Baby Gang è stato assolto da entrambe le accuse di rapina e ha visto ridotta la sua condanna per la sparatoria a Milano. Le motivazioni della sentenza evidenziano la fragilità del quadro probatorio e la mancanza di prove concrete a carico dell’artista, che ha sempre sostenuto la propria innocenza.