Un team di ricerca cinese ha recentemente fatto un passo avanti significativo nel campo della rianimazione cerebrale, utilizzando il fegato per migliorare il recupero della funzione cerebrale dopo un arresto cardiaco. Questo gruppo di scienziati della Sun Yat-Sen University in Cina, guidati dal medico Xiaoshun He, ha riportato in vita l’attività cerebrale di cervelli di maiali morti da quasi un’ora, aprendo così nuove possibilità nel campo della rianimazione dopo un arresto cardiaco.

Lo studio, pubblicato su Embo Molecular Medicine, ha dimostrato che è possibile ampliare la finestra di tempo per un intervento efficace nei pazienti colpiti da arresto cardiaco improvviso. Il team ha utilizzato una tecnica innovativa che prevede l’integrazione del fegato illeso del maiale nel sistema di supporto vitale utilizzato per rianimare i cervelli. Questo approccio ha portato a risultati promettenti, con i cervelli dei maiali che non hanno mostrato danni significativi quando collegati al fegato.

Durante l’esperimento, i cervelli dei maiali sono stati collegati al sistema di supporto assistito dal fegato a diversi intervalli di tempo dalla morte. I risultati più positivi sono stati ottenuti collegando i cervelli entro 50 minuti dalla perdita del flusso sanguigno, con un recupero dell’attività elettrica stabile per diverse ore. Questo suggerisce che, grazie al fegato integrato, la rianimazione potrebbe essere estesa anche dopo tempi prolungati di ischemia.

Questi risultati innovativi hanno importanti implicazioni per il futuro della rianimazione cerebrale dopo un arresto cardiaco. Mostrano il ruolo fondamentale del fegato nel limitare i danni cerebrali post-arresto cardiaco e possono aprire la strada a nuove tecniche per migliorare i tassi di sopravvivenza e recupero nei pazienti umani.

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