Il chirurgo ortopedico Claudio Manzini è stato coinvolto in un’inchiesta sulla presunta corruzione legata all’uso delle protesi francesi Ceraver per anca e ginocchio. Secondo le indagini della guardia di finanza di Milano, Manzini avrebbe preso parte alla corruzione, ma in modo meno grave rispetto ad altri coinvolti. Il luminare nei traumi al ginocchio è accusato di aver agito per “atti contrari ai doveri d’ufficio” nel prestare sé e il suo staff per le visite negli ambulatori di medici compiacenti anche fuori dalla Lombardia. Tuttavia, la difesa di Manzini sostiene che egli abbia utilizzato protesi Ceraver solo nel 13% degli interventi e abbia avuto solo 14 pazienti fuori Regione. Inoltre, la difesa del chirurgo afferma che l’aumento dell’utilizzo delle protesi si è dimostrato “fisiologico” e che Manzini ha iniziato ad utilizzare le protesi Ceraver nel 2015, quando la marca era già presente. La situazione si è complicata quando è stato intercettato con un altro chirurgo coinvolto nell’inchiesta. In ogni caso, le indagini si sono concentrate principalmente sul Policlinico di Monza e non sugli Istituti Clinici Zucchi, dove Manzini presta servizio.