I lavoratori dello stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno incrociano le braccia
Venerdì 8 novembre i dipendenti dello stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese, hanno deciso di incrociare le braccia in segno di protesta. La decisione è stata presa dopo un incontro tra i vertici della multinazionale turca e il sindacato dei metalmeccanici presso il Ministero dell’Imprese e del Made in Italy.
Durante la riunione è emerso che almeno tre stabilimenti di Beko Europe, ex Whirlpool Emea, sono a rischio chiusura a causa della mancanza di profitto nelle produzioni di refrigerazione e lavaggi. Tra questi stabilimenti c’è anche quello di Cassinetta di Biandronno.
I lavoratori, preoccupati per il futuro dei loro posti di lavoro, hanno deciso di mobilitarsi per difendere i propri diritti e chiedere garanzie sulla continuità dello stabilimento. La chiusura dello stabilimento significherebbe non solo la perdita di numerosi posti di lavoro, ma anche un duro colpo per l’economia locale.
Il sindacato dei metalmeccanici si è detto solidale con i lavoratori e si è impegnato a sostenere la lotta per la difesa dello stabilimento. Sono in corso trattative tra le parti interessate per trovare una soluzione che possa garantire la sopravvivenza dello stabilimento e dei posti di lavoro.
La situazione resta ancora incerta, ma i lavoratori sono determinati a non arrendersi e a continuare la propria battaglia per difendere i propri diritti e il proprio lavoro. La solidarietà e il sostegno della comunità locale sono fondamentali per affrontare questa difficile sfida e garantire un futuro dignitoso per tutti i dipendenti dello stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno.