Un’inchiesta coordinata dagli uffici della Procura Europea di Palermo e Milano ha portato alla scoperta di un’evoluzione dell’Iva per centinaia di milioni di euro. Le indagini sono nate da due distinti filoni investigativi condotti dalla Guardia di Finanza di Varese e Milano e dalla Squadra Mobile di Palermo, che hanno portato alla luce un sistema criminale basato sulle frodi carosello. Questo sistema coinvolgeva personaggi legati alla mafia e alla camorra, responsabili della gestione di società coinvolte nei circuiti illegali e del riciclaggio del denaro sporco.
I provvedimenti restrittivi emessi riguardano 47 indagati, di cui 34 sono in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 4 con misure interdittive. Sono stati anche emessi mandati di arresto europei per alcuni indagati localizzati in diversi Paesi. Sono stati sequestrati beni, valori e denaro per oltre 520 milioni di euro, individuati come profitto della frode, e sono stati confiscati anche complessi residenziali ed immobiliari del valore di oltre 10 milioni di euro.
L’indagine ha coinvolto oltre 200 persone e più di 400 società, molte delle quali sono state contestate con il decreto legislativo 231/2001. Le attività investigative sono in corso in diversi Paesi europei e extraeuropei, nonché in 30 province italiane. Si tratta di una frode carosello che ha coinvolto diversi Paesi europei nel settore del commercio di prodotti elettronici/informatici, con un volume complessivo di fatture false pari a 1,3 miliardi di euro.
Questa operazione dimostra l’efficacia della collaborazione tra le autorità giudiziarie italiane e l’importanza di contrastare le attività illegali legate alla criminalità organizzata.