Dopo mesi di mobilitazione, finalmente arriva l’esposto in Procura contro le nuove rotte di decollo dell’aeroporto di Milano Malpensa, avviate in via sperimentale il 18 aprile 2024.

Il referente appassionato e battagliero dell’associazione Vivere Coarezza, Silverio Colombo, spiega che l’iniziativa è stata presa perché la vita dei residenti è peggiorata notevolmente a causa dell’aumento spropositato dei voli che seguono le nuove rotte di decollo verso Nord-Ovest. L’esposto, argomentato dagli avvocati Laura Bordonaro e Lorenzo Niccolò Meazza, è stato presentato da un gruppo di centouno cittadini dell’area Nord-Ovest, che comprende diverse località tra cui Coarezza, Golasecca, Vergiate, Varallo Pombia, Borgo Ticino e Divignano.

La questione delle rotte aeree di decollo da Malpensa era già stata sollevata nel 2019, quando i sindaci presenti in commissione aeroportuale avevano richiesto una redistribuzione che aveva messo in discussione l’assetto definito nel 1999. Dopo lo stop dovuto al Covid, la questione è tornata attuale nel 2024 e ora si passa anche all’azione legale, con l’esposto presentato alla Procura di Busto Arsizio.

Gli abitanti delle varie località coinvolte chiedono soluzioni tecniche fatte da esperti per una distribuzione del traffico aereo accettabile, senza trasferire l’impatto su altre aree. Inoltre, si teme che le nuove rotte liberino altre rotte con impatto maggiore su altri Comuni, come Casorate, Gallarate e Sesto Calende.

L’esposto segnala problematiche all’ambiente e alla qualità di vita dei residenti, evidenziando stress, ansia, insonnia e rischi per la salute cardiovascolare e neurocognitiva dei bambini. Si ipotizzano possibili reati di lesioni gravi colpose e disturbo della quiete pubblica, mentre le responsabilità dei membri della commissione aeroportuale sono definite rispetto alle singole funzioni.

La battaglia legale si aggiunge a quella mediatica già in corso da mesi. I residenti chiedono maggiore trasparenza sui dati e la pubblicazione delle informazioni da parte di Arpa Lombardia. Inoltre, si evidenzia la necessità che i sindaci rispettino i piani acustici comunali e non si limitino solo allo sviluppo dell’aeroporto.

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