Su richiesta della Procura Europea, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ha emesso 47 provvedimenti restrittivi nei confronti di indagati accusati di associazione a delinquere per evadere l’IVA intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici. Tra i destinatari delle misure di custodia in carcere, figurano anche indagati per reati fallimentari. L’indagine ha coinvolto esponenti della criminalità organizzata mafiosa e camorristica, che hanno investito i profitti nel settore delle frodi all’IVA. Le indagini sono il risultato della convergenza di due filoni investigativi distinti avviati dalle autorità competenti. Al momento, sono in corso numerose perquisizioni e sequestri in diversi Paesi dell’UE colpiti dalla frode.
La sofisticata frode carosello sull’IVA intracomunitaria nel settore del commercio di prodotti elettronici coinvolge diversi Stati membri dell’UE e società estere. Il danno per l’Unione Europea è significativo, con un volume totale di fatture falsificate pari a 1,3 miliardi di euro nel periodo 2020-2023. Questa operazione dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare le frodi IVA e l’evasione fiscale, che rappresentano un serio ostacolo allo sviluppo economico.
Il procedimento penale è ancora nelle fasi iniziali, e pertanto è importante considerare la presunzione di non colpevolezza degli indagati fino al giudizio definitivo. La lotta alla criminalità economica e organizzata è essenziale per preservare l’integrità dell’economia legale e restituire alla collettività le ricchezze accumulate illegalmente.