Il personale non medico di Asst Lecco ha proclamato lo stato di agitazione a causa delle condizioni di lavoro estenuanti che affrontano ogni giorno. Con quasi 140 anni di vacanze arretrate e più di 158mila ore di straordinari accumulati, i dipendenti della sanità pubblica lecchese si trovano in una situazione insostenibile.

Tra infermieri, oss, ostetriche, tecnici, riabilitatori e impiegati, i lavoratori reclamano il diritto di godersi le ferie arretrate e di recuperare gli straordinari che hanno garantito, rinunciando ai riposi previsti dal contratto. Senza un intervento urgente, gli ospedali, i poliambulatori e i servizi territoriali potrebbero chiudere e i pazienti rimarrebbero senza assistenza.

I sindacalisti hanno denunciato la mancata definizione e attivazione del recupero delle ferie arretrate, la mancanza di una matrice turni trimestrale per una migliore organizzazione a medio termine, le carenze strutturali e l’eccessivo utilizzo del personale interinale. Inoltre, la carenza di personale sanitario è un problema nazionale, ma nella Asst di Lecco si stanno perdendo troppi dipendenti a causa delle condizioni di lavoro precarie.

Il prefetto di Lecco è stato chiamato a convocare un incontro urgente con i dirigenti dell’Asst per cercare una soluzione alla situazione di agitazione. Se non si raggiungerà un’intesa, potrebbe scattare lo sciopero. È necessario trovare una soluzione per garantire il benessere del personale e la continuità dell’assistenza ai pazienti.

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