Il sindaco di Monza, Alberto Rossi, è stato rinviato a giudizio insieme ad altre figure chiave dell’amministrazione comunale per le accuse di turbativa d’asta e turbata libertà nella scelta del contraente legate all’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A. Nonostante ciò, Rossi ha confermato la sua intenzione di continuare il suo mandato e ha dichiarato di essere fiducioso che la verità emergerà e che verrà assolto da ogni accusa.

Nel frattempo, diverse parti civili si sono costituite nel processo, tra cui i comuni di Seregno, Limbiate, Varedo e Bovisio Masciago, Gsd e tre consiglieri comunali di Lissone. La situazione è stata definita kafkiana dalle minoranze, ma il sindaco Rossi ha ribadito che ogni decisione è stata presa nell’interesse del Comune e della comunità, avvalendosi di esperti di alto livello.

La prima udienza è prevista per il 17 marzo 2025 e il sindaco si augura che tutto possa risolversi nel più breve tempo possibile, per poter finalmente mettere fine a questa vicenda. In attesa del processo, Rossi continua a lavorare per il bene della città, confidando in una piena assoluzione.

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