L’ex presidente della Camera Irene Pivetti si è presentata oggi in tribunale a Busto Arsizio per affrontare il processo relativo alle mascherine. Con 82 capi di imputazione a suo carico, Pivetti ha dichiarato di essere totalmente estranea ai fatti contestati e ha sottolineato la sua assoluta innocenza. Secondo l’accusa, le mascherine provenienti dalla Cina e acquistate per un valore di 35 milioni di euro durante l’emergenza Covid erano di scarsa qualità e inutilizzabili, con falso marchio CE.
La difesa dell’ex presidente della Camera ha presentato eccezioni di non competenza territoriale, chiedendo lo spostamento del processo a Roma o Milano. Tuttavia, il tribunale di Busto ha deciso di mantenere il processo nella città lombarda. Irene Pivetti ha ribadito la sua fiducia nella giustizia e si è detta pronta a dimostrare la sua innocenza.
Il processo “mascherine” coinvolge anche la figlia di Pivetti, il genero, l’imprenditore Luciano Mega e altri soggetti, accusati di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio. La vicenda ha destato grande interesse mediatico e ha portato l’ex presidente della Camera a ricomporre la sua vita e a difendersi dalle accuse.
Il processo continua a Busto Arsizio, dove Irene Pivetti e gli altri imputati dovranno affrontare l’accusa e dimostrare la propria innocenza. La procura europea è stata coinvolta nelle indagini, ma il processo rimane di competenza del tribunale bustocco.