Seregno (Monza e Brianza), 19 Novembre 2024 – Nell’ambito del processo d’appello relativo al conflitto armato avvenuto l’11 luglio 2023 in via Wagner tra due gruppi di calabresi, sono state emesse nuove sentenze che hanno modificato le condanne precedentemente stabilite.
I giudici di secondo grado hanno confermato la condanna a 9 anni di reclusione per i due fratelli Cosimo e Giovanni Amato, residenti in Brianza e entrambi commercianti di materiali ferrosi. La pena è stata ridotta, invece, per il 56enne Mario Romeo, l’unico ferito nella sparatoria, e per uno dei due figli trentenni, venditori di auto usate. Entrambi sono stati difesi dagli avvocati Raffaele Della Valle e Attilio Villa, che hanno ottenuto una riduzione da 9 anni a 7 anni e mezzo per il primo e una riduzione della pena per il secondo.
Il secondo figlio di Romeo, difeso dagli avvocati Amedeo Rizza e Raffaele Della Valle, è stato condannato in primo grado a 8 anni, ma la sua pena è stata dimezzata in appello, rideterminata in 4 anni, per il riconoscimento delle attenuanti generiche e della sua minima partecipazione al fatto contestato, in quanto non ha sparato colpi di arma da fuoco.
Infine, è stata emessa un’assoluzione per il parente dei fratelli Amato che era stato condannato a un anno per favoreggiamento personale. Quest’ultimo era stato accusato di aver fornito loro un’auto che sarebbe dovuta essere utilizzata per la fuga.
Il movente di questo violento episodio sembra essere legato a un legame sentimentale interrotto tra una donna di una delle due famiglie e un uomo dell’altro gruppo. Le immagini fornite dai carabinieri di Monza mostrano gli spari partiti sia dalla Punto dei feriti sia dal furgone, in un contesto che ha messo a rischio la vita di molte persone, compresi bambini che si trovavano in un oratorio nelle vicinanze.
La riduzione delle pene e le assoluzioni emesse in appello hanno portato a una nuova valutazione della gravità dei fatti avvenuti in quella calda mattina di luglio, lasciando spazio a una riflessione sulle dinamiche e sulle conseguenze di una violenza così estrema.