L’imprenditore Giuseppe Malaspina è stato condannato a 12 anni di reclusione per aver assoldato una ‘corte dei miracoli’ di professionisti per cercare di salvare il suo impero immobiliare milionario dal fallimento. La sentenza di secondo grado, che aveva ridotto le pene quasi a metà rispetto al verdetto del Tribunale di Monza, è stata annullata dalla Corte di Cassazione, che ha deciso per un rinvio ad un’altra sezione della Corte di Appello di Milano. Le motivazioni di questa decisione non sono ancora state rese note.

Nel processo di appello erano state decise 20 condanne per reati fallimentari e tributari, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio, ma non è stata riconosciuta l’associazione per delinquere. Alcune delle pene sono state dimezzate, come nel caso di Giorgio Spinelli e dell’ex moglie di Malaspina, Adriana Foti. Altri imputati hanno ricevuto condanne minori o addirittura un’assoluzione.

Il processo di appello per la parte dei presunti complici di Malaspina sarà quindi ripetuto, con una nuova sezione della Corte di Appello di Milano che dovrà esaminare nuovamente il caso. Nel frattempo, il processo contro Malaspina, che è stato condannato a 12 anni di reclusione, è fissato per il 24 settembre. Tra gli imputati assolti ci sono anche alcuni professionisti che facevano parte della presunta ‘cricca’ di Malaspina.

La vicenda giudiziaria continua dunque a tenere banco, con nuovi sviluppi che attendono di essere chiariti. Resta da vedere quale sarà l’esito finale di questo intricato caso legale che ha coinvolto numerosi personaggi e ha scosso il mondo imprenditoriale locale.

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