Rubato l’ultimo defibrillatore donato alla città di Nova Milanese. Era stato offerto dall’Avis Comunale in ricordo di Renato Caimi nel mese di settembre ed era stato posizionato lungo la pista ciclopedonale sul canale Villoresi, all’altezza dell’edicola votiva di via Alberti. Uno strumento prezioso per i novesi e per tutti coloro che utilizzano la pista. La trista scoperta è avvenuta nella mattinata di martedì. Non è tardato ad arrivare lo sdegno di Avis.
Il presidente di Avis Nova, Aljoscia Cornelli, ha definito il gesto vile e irresponsabile, colpendo al cuore il senso di solidarietà e il progresso civile della comunità. Il defibrillatore non era solo uno strumento, ma un simbolo di speranza e tutela della vita, collocato strategicamente per offrire un supporto immediato in caso di emergenza. Il furto di un defibrillatore non è solo un atto vandalico, ma un’offesa alla collettività.
Anche il comitato locale della Croce Rossa Italiana ha espresso la propria indignazione per l’accaduto. Il presidente Alberto Marini ha sottolineato che il furto di un defibrillatore è una grave mancanza di rispetto verso la vita umana, poiché ogni minuto è fondamentale in caso di arresto cardiaco e uno strumento come questo può fare la differenza tra la vita e la morte.
Nonostante l’amarezza per il vile furto subito, Avis ha annunciato che cercherà di trovare il modo per sostituire il defibrillatore rubato e invita a segnalare se qualcuno ha visto individui sospetti nei paraggi. Non è la prima volta che viene rubato un defibrillatore, ma cosa ne fanno i ladri di un DAE? Potrebbe essere rivenduto sul mercato nero, anche se ogni DAE ha un numero identificativo.