Il caso di corruzione all’ospedale Morelli di Sondalo ha portato alla condanna dell’ex primario Alberto Luca Messina a un anno e tre mesi di reclusione. Messina avrebbe favorito l’acquisto di forniture ortopediche dalla società Spinevision Italia Srl in cambio di tangenti, regali, viaggi e polizze. L’ex primario, che ha guidato il reparto di neurochirurgia dal 2016 al 2018, avrebbe intrecciato rapporti con il rappresentante della società per ottenere benefici illeciti.
Le indagini sono partite da un esposto presentato nel 2018 dall’Azienda socio sanitaria territoriale Valtellina Alto Lario, che ha denunciato presunte frodi nelle forniture di impianti ortopedici. Secondo l’accusa, Messina avrebbe ricevuto tangenti per oltre 30mila euro, oltre a vari benefit come soggiorni in albergo e cene al ristorante, per favorire la società nell’aggiudicarsi contratti con l’Asst.
Nonostante il reato di turbativa d’asta sia prescritto, Messina è stato condannato per corruzione. Deve pagare una somma di circa 31mila euro all’Asst e verrà decisa in seguito una cifra a titolo di risarcimento in favore dell’Azienda sanitaria. Inoltre, sono stati confiscati circa 143mila euro, sequestrati nel corso dell’inchiesta della Procura di Sondrio.
Questo caso mette in luce l’importanza di combattere la corruzione nel settore sanitario e di garantire la trasparenza e l’etica nelle pratiche di acquisto e fornitura di beni e servizi. È fondamentale che le istituzioni vigilino attentamente per prevenire e reprimere comportamenti illeciti che danneggiano la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.