La situazione a Piazza Repubblica a Varese sembra non migliorare nel corso degli anni. Episodi di malcostume, vandalismo e microcriminalità si susseguono da tempo, indipendentemente dal partito politico al potere. Il mercato settimanale, che potrebbe essere un deterrente per tali comportamenti, non sembra essere sufficiente. Gli alberi che una volta proteggevano traffici illeciti sono stati ridotti, mentre i controlli delle forze dell’ordine sono diventati più frequenti.
L’episodio più recente, una rissa tra minorenni che ha coinvolto anche adulti, rappresenta l’ultimo capitolo di una serie di eventi negativi. Ma oltre alla dinamica di questi episodi, c’è da riflettere su una questione più ampia e triste: la mancanza di educazione tra i protagonisti di tali comportamenti. Le famiglie da cui provengono, spesso incapaci di insegnare regole di convivenza civile, sono responsabili di questa situazione.
La mancanza di educazione e rispetto per la cosa pubblica, così come la scarsa formazione all’interno delle famiglie e delle scuole, sono alla base di questi problemi. Senza affrontare questo deficit educativo, non si potrà mai trovare una soluzione reale. Le colpe non sono solo degli altri, ma spesso anche nostre, derivanti dall’individualismo e dalla mancanza di senso civico.
Come ha scritto Francis Scott Fitzgerald, o si impara l’educazione in famiglia o il mondo la insegnerà con la frusta. A Piazza Repubblica a Varese, come in tanti altri luoghi, sembra che il mondo stia dando molte “frustate” a causa di una mancanza di educazione e rispetto. È umiliante e distruttivo per l’intera città subire gli effetti di questa deriva morale.
La recente rissa che ha portato a 15 denunce riporta il tema della sicurezza a Piazza Repubblica. È necessario affrontare il problema alla radice, lavorando sull’educazione e il rispetto per la comunità, per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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