La notizia della bancarotta di KTM a causa di debiti miliardari ha scosso il mondo delle due ruote. Il colosso austriaco ha avviato la richiesta di procedura giudiziaria per evitare il fallimento, con un piano che prevede una drastica riduzione dei costi e lo stop della produzione in Austria. Ma cosa accadrà ai 200 lavoratori dello stabilimento di Schiranna, controllato al 50,1% da Mv Agusta? La domanda rimane senza risposta e fa tremare i polsi in provincia di Varese.
KTM, parte del gruppo Pierer Mobility insieme a Husqvarna, Gas Gas e MV Agusta, ha fatto richiesta al tribunale di avviare la procedura di ristrutturazione in auto-amministrazione. L’obiettivo è garantire la continuità aziendale ed evitare il fallimento, con un accordo con i creditori entro 90 giorni per riorganizzare il marchio e uscire dalla crisi. Le misure previste includono svalutazioni di beni, revisione dei costi fissi e riduzione del personale, con circa 300 dipendenti a rischio di licenziamento.
Mentre a gennaio e febbraio 2025 gli stabilimenti austriaci fermeranno la produzione, le operazioni proseguiranno nei siti in India e Cina grazie alla collaborazione con Bajaj. L’80esimo anniversario di MV Agusta, celebrato a Eicma con sei modelli caratterizzati da colorazioni esclusive, sembrava un momento di gloria per l’azienda. Ma ora, la situazione è incerta e dipenderà dalle scelte del management austriaco.
Varese, patria di MV Agusta, vive un momento di incertezza nel settore delle due ruote. Con la crisi di KTM e le conseguenze che potrebbero coinvolgere anche la controllata MV Agusta, il futuro dell’industria motociclistica in provincia è incerto. Speriamo che le scelte del management possano portare a una soluzione positiva e a una ripresa del settore a Varese.