L’episodio di imbrattamento della facciata di Palazzo Gilardoni, sede del Municipio di Busto Arsizio, ha scatenato una polemica politica tra destra e sinistra. Le scritte offensive contro il sindaco Emanuele Antonelli e le forze dell’ordine hanno provocato una dura reazione da parte del primo cittadino, che ha condannato fermamente l’atto vandalico. Antonelli ha sottolineato la necessità che il centrosinistra, in particolare il Pd, prenda le distanze da questi gesti e li condanni pubblicamente.

La replica di Paolo Pedotti, segretario cittadino del Pd, non si è fatta attendere. Pedotti ha sottolineato che gli anarchici non sono rappresentativi della sinistra e ha ribadito la condanna di ogni forma di vandalismo, sia di estrema destra che di estrema sinistra. Ha inoltre ricordato al sindaco che in passato il Pd aveva presentato un’interrogazione per chiedere interventi mirati a prevenire atti vandalici, ma che non erano stati messi in atto provvedimenti concreti.

La polemica tra Antonelli e Pedotti si è ampliata, con il segretario del Pd che ha ricordato episodi di vandalismo di estrema destra avvenuti in città, tra cui le scritte No Vax sul muro del cimitero principale e una provocazione subita personalmente. Pedotti ha sottolineato che in passato il sindaco non aveva condannato pubblicamente atti vandalici di estrema destra e non aveva espresso solidarietà nei suoi confronti.

La questione dell’imbrattamento del Municipio di Busto Arsizio si è dunque trasformata in un dibattito politico sulle responsabilità e sulle reazioni da adottare di fronte a episodi di vandalismo. Resta da vedere se le telecamere di sorveglianza riusciranno a identificare gli autori dell’atto vandalico e se questo episodio porterà a maggiori precauzioni per evitare futuri atti simili.

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