La Guardia di Finanza di Varese ha portato alla luce un’operazione che ha coinvolto giocatori online e imprenditori con attività non dichiarate, che hanno percepito oltre 330mila euro senza i requisiti necessari. Grazie a un’accurata indagine basata su indici di rischio e una grande mole di dati informativi, sono stati individuati 29 soggetti che hanno omesso informazioni fondamentali per accedere al Reddito di cittadinanza.
Tra di loro, ci sono 12 percettori del sussidio che non hanno dichiarato redditi o patrimoni, inclusi lavori in Svizzera. In un caso, un imprenditore nel settore edilizio ha utilizzato artifizi contabili per continuare a beneficiare della misura. Altri casi riguardano titolari di conti gioco online, che non hanno dichiarato vincite da scommesse, poker o altri giochi. In alcuni casi, i movimenti sui conti superavano centinaia di migliaia di euro, incompatibili con lo stato di indigenza richiesto per accedere al sostegno economico.
Gli investigatori hanno agito seguendo la sentenza n. 54 del 2024 della Corte Costituzionale, che considera le vincite da gioco un elemento rilevante per la valutazione dei requisiti di accesso al Reddito di cittadinanza. La Consulta ha chiarito che il sussidio non può essere utilizzato per sostenere spese voluttuarie come il gioco. Oltre alla denuncia penale, i responsabili sono stati segnalati all’INPS per il recupero delle somme indebitamente percepite.