Nove persone ai domiciliari per corruzione e speculazione edilizia
Nove persone sono state poste agli arresti domiciliari e sono stati eseguiti numerosi mandati di perquisizione, anche in provincia di Pavia. Tra gli arrestati si trovano un sindaco, quattro professionisti, tre imprenditori e un dirigente comunale.
L’operazione, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento, ha portato all’arresto di queste persone, coinvolte in un’inchiesta che ha rivelato un presunto gruppo di affaristi pronti a manipolare le decisioni politiche e amministrative nel Trentino-Alto Adige/Südtirol.
Oltre agli arresti, sono state eseguite più di 100 perquisizioni dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e dalla Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Trento. Le operazioni si sono estese a diverse province italiane, tra cui Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona, e anche a livello internazionale grazie alla cooperazione giudiziaria. Le perquisizioni hanno coinvolto persone, enti pubblici e società legate all’inchiesta.
L’inchiesta ha toccato anche la provincia di Pavia, dove due degli arrestati, Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, ricoprono ruoli di rilievo come presidente e amministratore delegato di Supernova, società immobiliare attiva nella rigenerazione urbana. La società è coinvolta in due importanti progetti in città: la riqualificazione dell’ex area Necchi e quella dell’ex Santa Margherita in piazza Borromeo.
Le indagini hanno rivelato un sistema illecito che avrebbe visto un gruppo affaristico influenzare le decisioni pubbliche, in particolare nel settore della speculazione edilizia. Gli imprenditori coinvolti avrebbero ottenuto vantaggi significativi in cambio di finanziamenti per le campagne elettorali di amministratori pubblici, come agevolazioni e concessioni per progetti immobiliari.
Le accuse rivolte agli indagati sono gravi e comprendono associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni pubbliche e una serie di reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Le indagini riguardano anche violazioni fiscali legate a fatture per operazioni inesistenti.
L’inchiesta coinvolge complessivamente 77 persone fisiche, tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, oltre a membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori. Numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa in base al Decreto Legislativo 231/2001.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha anche accettato la tesi della Procura secondo cui il gruppo avrebbe operato con modalità mafiose, come previsto dall’articolo 416 bis.1 del Codice Penale. È importante sottolineare che, in base al principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza degli indagati potrà essere accertata solo a seguito di una sentenza irrevocabile di condanna. Al momento, l’inchiesta si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.