Le ex Farfalle Anna Basta e Nina Corradini chiedono la riapertura delle indagini sulle allenatrici Emanuela Maccarani e Olga Tishina, accusate di abusi psicologici. Dopo aver presentato una segnalazione alle autorità competenti, le ex ginnaste vogliono fare luce su quanto accaduto durante il periodo in cui erano parte dell’Accademia di Desio.
Il caso delle Farfalle ha suscitato indignazione e sconcerto, soprattutto per le modalità con cui la giustizia sportiva ha gestito la situazione. Le ex atlete si sono opposte all’archiviazione delle indagini e vogliono che sia fatta piena luce sui presunti abusi subiti durante il periodo in cui facevano parte della squadra.
Secondo quanto riportato dalle ex Farfalle e dall’Associazione ChangeTheGame, ci sono delle difformità tra quanto è emerso durante le indagini federali e quanto è stato confessato ai magistrati di Monza. Le ginnaste si sentono tradite dal sistema che, a loro dire, ha ignorato centinaia di voci e non ha dato loro la giustizia che meritavano.
Le indagini hanno individuato quattro ginnaste come parti offese, ma secondo gli inquirenti i comportamenti delle allenatrici non sarebbero stati penalmente rilevanti. Tuttavia, le ex Farfalle sostengono che il malessere che le ha portate ad abbandonare l’attività agonistica è da attribuire anche ai comportamenti delle allenatrici.
La richiesta di riapertura delle indagini è un passo importante verso la verità e la giustizia per le ex ginnaste. È fondamentale che venga fatta piena luce su quanto accaduto e che le responsabilità vengano accertate. Soltanto in questo modo si potrà garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutte le atlete che praticano ginnastica ritmica.