Un arresto e due fermi per l’incendio doloso che ha causato la morte di tre giovani cinesi a Milano lo scorso settembre. L’arrestato, un giovane olandese di 26 anni, è stato catturato in Olanda grazie a un mandato d’arresto europeo. È accusato di omicidio volontario, incendio doloso e tentata estorsione, insieme ai due mandanti cinesi fermati in Italia. Il movente del crimine sembra essere legato a un debito di 40mila euro contratto dai proprietari dell’emporio con uno dei mandanti per dei lavori di ristrutturazione.

Il giovane olandese, Washi Laroo, è stato descritto come “armato e pericoloso” dalle autorità olandesi. Residente a Middelburg, in Olanda, Laroo ha precedenti penali e è stato anche indagato per tentato omicidio. In Italia, è completamente sconosciuto alle autorità, ma è stato individuato come l’esecutore materiale dell’incendio.

I due mandanti cinesi, Yijie Yao e Bing Zhou, sono stati fermati in Italia. Zhou, che ha un credito di droga da 80mila euro nei confronti di Yao, è stato intercettato mentre minacciava di appiccare il fuoco all’emporio se il debito non fosse stato saldato. Laroo, fuggito in Spagna dopo l’incendio, è stato in contatto con Zhou, che gli ha consigliato di non tornare in Italia per evitare problemi con la polizia.

Con il passare dei giorni, Laroo ha manifestato paura di essere catturato e ha cercato di rassicurare Zhou sul suo silenzio. L’identikit dell’esecutore materiale pubblicato dai media ha causato preoccupazione a Laroo, che temeva di essere individuato. L’arresto dell’olandese e i fermi dei due mandanti sono un passo importante per fare luce su questo tragico evento che ha causato la morte di tre giovani.

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