Operazione Pettirosso 2024: 4 persone arrestate nel Bresciano

Le forze dell’ordine hanno portato avanti un’operazione antibracconaggio denominata Pettirosso, ispirata a uno degli uccelli simbolo della migrazione autunnale. L’operazione è stata coordinata dai Carabinieri Forestali insieme ai Gruppi Carabinieri Forestali di diverse province, con l’ausilio di unità cinofile specializzate nella ricerca di armi, munizioni e strumenti di cattura illegali.

Nel Bresciano sono state arrestate quattro persone: due per detenzione di arma clandestina, una per detenzione illegale di armi da sparo e munizioni, e una per aver opposto resistenza a pubblico ufficiale durante un flagrante reato legato al bracconaggio.

Le operazioni di controllo sono state concentrate nelle zone delle Prealpi lombardo-venete, importanti punti di passaggio per la migrazione di piccoli passeriformi. Queste aree sono cruciali per la biodiversità e rappresentano un punto critico per la protezione della fauna selvatica, specialmente durante la migrazione.

Durante l’operazione Pettirosso sono state denunciate 100 persone per reati contro l’avifauna selvatica, e sono state arrestate quattro persone per detenzione di armi illegali e il sequestro di oltre 1.400 uccelli abbattuti illegalmente. Sono stati anche sequestrati numerosi dispositivi di cattura illegale, reti da uccellagione, armi e munizioni.

Gli strumenti illegali utilizzati dai bracconieri includono richiami acustici, reti da uccellagione e trappole metalliche che causano gravi sofferenze agli animali. L’attività antibracconaggio è fondamentale per preservare l’equilibrio ecologico e proteggere le specie minacciate.

Le attività svolte dai Carabinieri Forestali hanno evidenziato la gravità del fenomeno del bracconaggio nelle Prealpi lombardo-venete, nonostante la presenza di cacciatori rispettosi delle normative. Il supporto dei volontari e delle associazioni ambientaliste è stato fondamentale per il successo dell’operazione.

Gli esemplari di avifauna sequestrati sono stati affidati ai centri di recupero animali selvatici per essere curati e successivamente rilasciati in natura. L’impegno delle forze dell’ordine e degli attivisti è essenziale per proteggere la fauna selvatica e contrastare il bracconaggio in queste aree sensibili.

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