Una volta di più, la criminalità organizzata si è dimostrata insidiosa e pervasiva, infiltrandosi anche nel settore dei rifiuti e dei rottami. La recente operazione condotta dagli inquirenti ha portato all’arresto di 25 persone, di cui 8 ai domiciliari, tra cui anche una suora, nella zona della Lombardia. Tra i coinvolti ci sono anche tre fratelli lecchesi e comaschi: Alessandro, Daniele e Roberto Castelnuovo, che gestiscono un’azienda di rottami e rifiuti ferrosi chiamata Nickel Steel Ecology.

Secondo le indagini, i tre fratelli avrebbero agito come “teste di legno” per permettere ad altri di evadere le tasse e favorire il riciclaggio di denaro sporco. Con un imponibile che sfiora i 600mila euro e varie imposte sui redditi per gli anni 2019, 2020 e 2021, i tre avrebbero utilizzato un meccanismo fiscale illecito basato su fatture false, bonifici e versamenti di denaro. Le intercettazioni e gli estratti conto hanno permesso agli investigatori di inchiodarli, dimostrando la loro connessione con la criminalità organizzata.

È preoccupante vedere come la ‘ndrangheta e altre organizzazioni criminali riescano a infiltrarsi in settori apparentemente lontani dal loro ambito tradizionale, dimostrando una grande capacità di adattamento e di inganno. È importante che le autorità continuino a combattere con determinazione e fermezza questo fenomeno, per garantire la legalità e la trasparenza in ogni ambito della società.

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