Le aggressioni negli ospedali di provincia sono in aumento, un fenomeno preoccupante che coinvolge sempre più operatori sanitari. Asst Sette Laghi ha deciso di affrontare questa problematica con un’azione su più fronti, cercando di garantire la sicurezza e sensibilizzare gli operatori.
La recente installazione di sistemi di videosorveglianza nei Pronto Soccorso aziendali, unita alla presenza di operatori della Polizia di Stato e di un agente della Polizia locale, è solo uno dei passi che l’azienda ha compiuto per garantire la sicurezza dei propri dipendenti. Inoltre, è stata organizzata un’incontro formativo presso l’Università dell’Insubria per sensibilizzare gli operatori sanitari sull’importanza della prevenzione e della consapevolezza del problema.
I dati del 2023 mostrano un aumento delle aggressioni, con 237 segnalazioni. Nei primi 10 mesi del 2024, il numero è già salito a 159 casi, con un boom di aggressioni nei reparti di salute mentale e nei Pronto Soccorso. Gli infermieri sono le figure professionali maggiormente coinvolte, seguiti da medici e Oss.
Le aggressioni più comuni sono quelle verbali, seguite da minacce e intimidazioni e, in misura minore, da aggressioni fisiche. Fortunatamente, non si sono verificate aggressioni estreme. È importante sottolineare che, nella maggior parte dei casi, gli autori delle aggressioni sono i pazienti stessi, seguiti da parenti e visitatori.
L’obiettivo di Asst Sette Laghi è quello di continuare a lavorare per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e per ridurre il numero di aggressioni negli ospedali di provincia, creando un ambiente più sicuro e protetto per tutti coloro che lavorano e si recano in queste strutture sanitarie.