Un agente di polizia di Monza ha recentemente geolocalizzato un braccialetto elettronico indossato da un pizzaiolo italiano di 30 anni, K.A., condannato per stalking nei confronti della sua ex ragazza di Monza. Questo giovane è stato il primo in Italia a essere sottoposto a questa misura di sicurezza come provvedimento d’urgenza per il divieto di avvicinamento alla persona offesa, in seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin. Nonostante il divieto, il pizzaiolo ha continuato a frequentare luoghi frequentati dalla vittima, risultando il primo arrestato per aver manomesso il dispositivo.
Nonostante ammonimenti e arresti precedenti, il pizzaiolo ha continuato a violare le misure di sicurezza imposte, dimostrando un comportamento pericoloso e ossessivo. Dopo aver danneggiato il braccialetto elettronico in un momento di rabbia, è stato nuovamente arrestato e sottoposto all’obbligo di dimora a Cinisello, con l’applicazione di un nuovo braccialetto elettronico.
È chiaro che questo individuo rappresenta una minaccia per la sua ex ragazza e per la sua famiglia, dimostrando che le misure di sicurezza attualmente in vigore non sono sufficienti a contenere il suo comportamento violento e ossessivo. È necessario che vengano prese misure più drastiche per garantire la sicurezza della vittima e impedire ulteriori episodi di stalking da parte di questo individuo.