Il tesoro di Arcisate: un servizio da vino antico ritrovato

La cittadina di Arcisate, situata nella Comunità Montana del Piambello, ha una storia ricca di misteri e scoperte interessanti. Secondo alcune teorie, il nome potrebbe derivare dal celtico Arc (monte), Is (sotto) e Ate (località), mentre altri sostengono che provenga da Arx Isaurorum (rocca degli Isauri).

Ciò che è certo è che in passato sono stati rinvenuti numerosi reperti di epoca romana e medioevale nel territorio di Arcisate. Uno dei ritrovamenti più significativi è stato il tesoro scoperto nei primi del 1900 da Adolf Roger, uno storico dell’arte austro-ungarico. Il tesoro consisteva in un servizio da vino in argento composto da 4 pezzi: una brocca, una coppa, un mestolo e un colino, oltre a una spatola dedicata alla toeletta femminile.

La datazione del servizio risale al primo secolo avanti Cristo, con iscrizioni chiare e una fattura accurata. Sulla base della brocca è incisa la scritta “Utia figlia di Tito, una libbra”, mentre sul manico del mestolo si legge “Titius Utius, figlio di Vibius, 3 libbre ed un’oncia”. La famiglia degli Utii, originaria del Sannio e residente nella Gallia Cisalpina, potrebbe essere stata trasferita a Arcisate per motivi economici legati allo sfruttamento delle miniere di polena argentifera della Valganna.

Attualmente, il prezioso servizio da vino è conservato nella sezione romana del British Museum di Londra, e rappresenta un importante reperto storico per la sua integrità e per la cura con cui è stato realizzato. Forse fu sepolto dai suoi proprietari per preservarlo da furti e distruzioni.

Questo tesoro di Arcisate rappresenta un importante pezzo della storia e del patrimonio culturale della città, che continua ad affascinare e stupire chiunque si avvicini alla sua storia millenaria.

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