Un uomo ubriaco oltre tre volte il limite consentito può salvarsi da morte certa uscendo dal finestrino della sua auto? Questa domanda è stata sollevata durante il processo per l’incidente stradale avvenuto a Varese nel luglio del 2021. L’auto scendeva verso Capolago-Cartabbia nel cuore della notte, con il fondo stradale umido e il conducente abbagliato che finisce fuori strada. L’uomo, incosciente nell’auto, si sveglia appena in tempo per salvarsi uscendo da un finestrino rotto, mentre la portiera rimane bloccata. Gli abitanti della zona sono stati spaventati dal rumore dell’impatto e preoccupati per l’alta velocità dei veicoli che percorrono la strada.

Dopo l’incidente, sono intervenuti i vigili del fuoco, un’ambulanza e la polizia municipale. Ma il test dell’alcol ha rivelato un tasso molto superiore al limite consentito, portando a un’accusa di guida in stato di ebbrezza aggravata. Tuttavia, la difesa ha sollevato dubbi sull’affidabilità del dispositivo utilizzato e ha evidenziato che l’inalazione di vapori di idrocarburi potrebbe aver influenzato i risultati del test.

Il medico legale incaricato dalla difesa ha messo in discussione la dinamica dell’incidente, sostenendo che il conducente ubriaco non avrebbe potuto liberarsi così prontamente dall’auto passando dal finestrino. Durante l’udienza, il pubblico ministero ha chiesto una pena di otto mesi di reclusione e la revoca della patente, mentre la difesa ha puntato sull’incertezza del dato fornito dall’etilometro.

Il giudice ha rinviato la decisione al 29 gennaio, chiedendo l’acquisizione del libretto tecnico del macchinario. Nel frattempo, il trentenne coinvolto nell’incidente attende con ansia il verdetto finale.

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