La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Como ha portato a termine un’ampia indagine per contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, denominata Lario Delivery. Le indagini condotte dal Nucleo Mobile del Gruppo Ponte Chiasso dal 2022 al 2023 hanno permesso di scoprire una struttura criminale ben organizzata e radicata nel territorio comasco, che gestiva un fiorente traffico di droga tra l’Italia e i Balcani.
Le attività investigative sono partite dall’arresto di un giovane spacciatore albanese che è stato sorpreso mentre cedeva dosi di cocaina a un ragazzo che aveva appena varcato il confine nazionale attraverso il valico di Ponte Chiasso. Il gruppo criminale si serviva di bed & breakfast comaschi come basi operative, auto a noleggio e numeri di telefono intestati a persone inesistenti per eludere i controlli. La particolarità organizzativa di questa associazione criminale, smascherata dagli inquirenti, risiedeva nella capacità di adattarsi e innovare costantemente, con strategie sempre all’avanguardia rispetto alle nuove dinamiche del mercato.
Tra i principali clienti di questa banda criminale figuravano imprenditori, professionisti e studenti comaschi, che venivano riforniti sia nei luoghi di lavoro che nelle loro abitazioni (da qui il nome dell’operazione Lario Delivery). Gli spacciatori, al momento delle consegne, si presentavano curati e ben vestiti per non destare sospetti.
Inoltre, ha sorpreso gli investigatori il modo in cui la banda trasferiva i proventi della vendita della droga in Albania; periodicamente, infatti, uno dei membri del gruppo trasportava ingenti somme di denaro contante a bordo di autobus di linea diretti verso i Balcani.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati in flagranza di reato cinque soggetti, denunciati a piede libero altri quattro indagati, sequestrati euro 29.000, circa 1.000 franchi svizzeri, mezzo chilogrammo di cocaina e un motociclo, e segnalati alla Prefettura locale venticinque consumatori di sostanze stupefacenti.
Parallelamente verranno segnalati alla Questura di Como i titolari delle strutture ricettive che hanno violato le norme di sicurezza pubblica e ai gestori di telefonia mobile il rivenditore comasco responsabile dell’attivazione di numeri intestati fittiziamente a persone inesistenti.