La Corte d’Appello di Milano ha deciso di ridurre leggermente la pena per Tiziana Morandi, conosciuta come la “Mantide della Brianza”, portandola da 16 anni e 5 mesi a 14 anni e 5 mesi di reclusione. La donna è stata accusata di aver contattato nove persone tramite i social, narcotizzandole con benzodiazepine e poi rapinandole, con un’età compresa tra i 27 e gli 83 anni. Morandi è stata arrestata nel luglio del 2022 a seguito di un’inchiesta condotta dai pm di Monza e dai carabinieri, rispondendo a una ventina di capi di imputazione che vanno dalla rapina all’incapacità procurata fino alle lesioni.
La Procura generale di Milano aveva chiesto la conferma della condanna a 16 anni e 5 mesi di reclusione, emessa in primo grado dal Tribunale di Monza. Durante l’udienza di appello, la sostituta procuratore generale ha parlato della “indole menzognera” della donna.
Durante l’udienza, Morandi ha voluto rilasciare delle dichiarazioni spontanee, in cui ha parlato del suo coinvolgimento nei social a causa della solitudine causata dalla pandemia. Ha affermato di aver iniziato a fare massaggi per arrotondare il reddito e che molte persone si erano offerte come cavie per i suoi massaggi, alcune delle quali volevano qualcosa di più, nonostante i suoi rifiuti. La pg ha sottolineato che non vi è alcun segno di pentimento nelle sue parole e che sembra mancare qualsiasi riferimento alla gravità dei suoi atti.
Durante udienze precedenti, era emerso che erano in corso trattative per risarcire una delle vittime, l’unico ad essersi costituito parte civile nel processo. Tuttavia, le trattative non sono andate a buon fine, dimostrando secondo la pg il proseguimento del comportamento manipolatorio dell’imputata.
Morandi è ancora detenuta in carcere e le sono stati contestati diversi reati, tra cui rapina, lesioni, utilizzo indebito di carte di credito e violazione della legge sugli stupefacenti.