Negata la cittadinanza italiana a uno straniero condannato per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il Tar ha respinto la richiesta presentata il 6 dicembre 2015, motivando la decisione con le due condanne riportate dal cittadino, una del 16 novembre 2011 e l’altra del 21 marzo 2011. Il Ministero dell’Interno ha ritenuto che il comportamento del richiedente non fosse idoneo per ottenere la cittadinanza, in quanto non rispettava i requisiti richiesti.

Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio ha confermato il diniego della cittadinanza, sottolineando che l’Amministrazione ha il compito di verificare che il richiedente abbia le qualità necessarie per essere inserito nella comunità nazionale. Nel caso in questione, le condanne per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti hanno portato il Tar a esprimere un giudizio di “inaffidabilità” sul richiedente.

La sentenza ha evidenziato che il comportamento del cittadino è stato considerato un disvalore e motivo di allarme sociale, poiché la guida in stato di ebbrezza può mettere a rischio l’incolumità dei cittadini. Inoltre, il Tar ha criticato anche le dichiarazioni mendaci del richiedente, che ha omesso di dichiarare le condanne riportate.

Nonostante il diniego della cittadinanza, il Tar ha precisato che la decisione non ha effetto definitivo e che la richiesta può essere ripresentata. Tuttavia, il ricorrente dovrà anche pagare mille euro di spese di lite. In conclusione, il caso evidenzia l’importanza di rispettare le leggi e i doveri previsti per ottenere la cittadinanza italiana.

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