Il Comune di Usmate Velate si è costituito parte civile nel processo sul cosiddetto “mattone sporco”, coinvolgendo Antonio Colombo e altri imprenditori per corruzione e frode fiscale. Lunedì, durante l’udienza preliminare del processo a Monza, il Comune sarà presente in tribunale. Questa decisione era stata presa in considerazione fin dall’inizio dell’inchiesta sui dossier edilizi che coinvolgevano Colombo e gli altri imprenditori, e che ora ha portato alla loro incriminazione.
L’Amministrazione comunale ha scelto di tutelare l’ente dopo l’arresto e il rinvio a giudizio di Colombo e degli altri imprenditori coinvolti in un presunto sistema di corruzione secondo l’accusa della Procura brianzola. Si tratta di un nuovo capitolo di un’indagine che ha scosso il borgo di Usmate Velate da giugno dell’anno scorso. Un duro colpo per l’amministrazione comunale, che si è vista bersagliata dall’opposizione di centrodestra, ma che ha ricevuto il sostegno degli elettori che hanno riconfermato Lisa Mandelli come Sindaca.
Il processo ha avuto inizio il 29 aprile scorso, quando i finanzieri di Monza hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Colombo e degli altri imprenditori coinvolti. Sono stati accusati di vari reati, tra cui concorso in corruzione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale. Il caso ha creato scompiglio tra le famiglie che avevano già pagato per avere uno degli appartamenti costruiti nel cantiere sequestrato in via Manara.
Il Comune di Usmate Velate ha deciso di agire per tutelare i propri interessi e garantire la trasparenza e la legalità nella gestione delle attività edilizie sul territorio. La presenza del Comune come parte civile in questo processo dimostra l’impegno dell’Amministrazione a combattere la corruzione e a difendere gli interessi dei cittadini.