Nel cuore della notte di mercoledì 18 dicembre, si è conclusa con successo l’operazione di soccorso per Ottavia Piana, speleologa del Cai che si era infortunata nella grotta Abisso Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo.

Dopo una caduta di cinque metri durante un’escursione di esplorazione e mappatura avvenuta il sabato precedente, la donna era rimasta bloccata a 400 metri di profondità. I soccorsi sono iniziati rapidamente e hanno coinvolto ben 159 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da varie regioni italiane.

Grazie alla collaborazione e alla sinergia tra le squadre, l’operazione di salvataggio è stata completata prima del previsto, garantendo a Ottavia assistenza continua da parte di medici e infermieri del Cnsas. Dopo essere stata trasportata in una zona sicura, la donna è stata recuperata con un elisoccorso organizzato dai vigili del fuoco e trasportata all’ospedale di Bergamo con un’eliambulanza di Areu.

Le operazioni di soccorso sono durate complessivamente 75 ore e hanno visto la partecipazione di numerosi volontari, tra cui Andrea Gigliuto e Gregorio Mondini, vicedelegati della IX zona speleologica del Cnsas. Gigliuto, noto per il suo impegno nel soccorso alpino a Saronno, insieme ad altri volontari varesini, è stato tra i primi a intervenire dopo l’allarme scattato nella notte di sabato, contribuendo al successo del recupero.

Un grande esempio di solidarietà e competenza da parte di tutte le squadre coinvolte, che hanno lavorato insieme per portare in salvo Ottavia e completare con successo un’operazione di soccorso complessa e delicata.

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