Il genio e la sregolatezza sono spesso accomunati, come sottolineato dai letterati e confermato dalla vita di ogni giorno. Se vogliamo collegare la sregolatezza non solo a comportamenti eccentrici, ma anche alla sofferenza dell’anima, possiamo riflettere sulla vicenda dello scrittore e regista Paolo Cognetti. Dopo il grande successo del suo film “Fiore Mio”, tratto dal romanzo “Le Otto Montagne”, Cognetti è caduto in una profonda depressione che lo ha portato a essere ricoverato in una struttura psichiatrica. Questa esperienza dolorosa ha lasciato segni profondi in lui, come emerge dalle sue dichiarazioni in un’intervista al giornalista Giampaolo Visetti de La Repubblica.
Il regista ha raccontato di essere stato colpito dalla depressione senza apparente motivo, ma anche di aver vissuto momenti di euforia e creatività. Tuttavia, la sua mente accelerava e i suoi comportamenti diventavano strani, tanto da richiedere un trattamento sanitario obbligatorio. Cognetti ha ammesso di aver inviato foto di sé nudo agli amici e di aver regalato soldi, segnali di un malessere psichico che lo ha portato a essere sedato e a dormire per giorni a causa dei farmaci.
Il regista ha ipotizzato che il successo ottenuto con il romanzo “Le Otto Montagne” abbia generato in lui una pressione e una mancanza di prospettive future, portandolo a un momento di crisi. Tuttavia, la sua esperienza di depressione e disagio psichico ha portato alla luce l’importanza di non nascondere il proprio malessere e di cercare aiuto quando necessario.
Cognetti ha sottolineato l’importanza di essere accolti e curati adeguatamente dalla società e dai servizi sanitari, senza vergogna o giudizi. Nonostante l’esperienza difficile vissuta in ospedale, il regista ha riconosciuto che la guarigione può passare anche attraverso il sostegno degli affetti, come amici sinceri e una famiglia vera.
La depressione e il disagio psichico non devono essere negati o ignorati, ma affrontati con coraggio e trasparenza. Paolo Cognetti ha vissuto un momento buio, ma ha anche trovato la forza di raccontare la sua esperienza per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di prendersi cura della propria salute mentale.