Il castoro ritrovato a Castelletto di Cuggiono potrebbe essere stato introdotto illegalmente? Questa è l’ipotesi avanzata dall’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurale di Sondrio, che è intervenuta sul ritrovamento reso noto dal parco del Ticino grazie all’intervento di un cittadino. L’animale, il primo dopo cinque secoli nel parco, è attualmente in cura al Cras della Fagiana di Magenta, ma sorge ora il dubbio su come sia arrivato lì e se i castori stiano tornando autonomamente o se qualcuno li abbia liberati senza criterio.

Secondo l’associazione, potrebbe essere stato introdotto illegalmente anche nel Parco del Ticino, considerando che in passato sono stati registrati casi di liberazioni non autorizzate di castori in altri paesi europei. Inoltre, si sospetta che ci siano altri esemplari presenti nella zona, il che potrebbe spiegare la grave ferita all’occhio dell’animale catturato.

Il castoro è una specie utile per l’ambiente, ma gli agricoltori spesso lamentano i danni che possono causare. Nonostante sia protetto da leggi ambientali, in alcuni paesi viene gestito con l’abbattimento, mentre in altri è consentita la caccia.

La popolazione di castori è notevolmente aumentata nel corso del XX secolo, passando da circa 1.200 esemplari a oltre 1.220.000 nel 2020. Questo incremento ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione della specie e alla convivenza con le attività umane.

Resta da capire se il castoro ritrovato a Castelletto di Cuggiono sia stato liberato illegalmente o se si tratti di un caso isolato. Le indagini sono in corso per chiarire la situazione e garantire la tutela dell’ambiente e della vita rurale nella zona.

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