Gli agenti di polizia italiani e i loro colleghi della polizia cantonale in servizio a Ponte Chiasso hanno ottenuto una vittoria importante presso il Tribunale amministrativo della Lombardia. Grazie al regio decreto del re Vittorio Emanuele III di Savoia, hanno ottenuto il diritto di percepire un’indennità di missione all’estero per i servizi di controllo misto al confine con la Svizzera.
Il lavoro congiunto delle pattuglie italo-svizzere riguarda principalmente operazioni ad “alto impatto” come i controlli sui pullman transfrontalieri e il traffico tra i due Paesi. Le attività si concentrano sulle rispettive fasce di retrovalico, con controlli dinamici che si spostano in base alle necessità.
Gli agenti italiani hanno dovuto rivolgersi al Tribunale per ottenere un’indennità più adeguata rispetto ai 12 euro giornalieri precedentemente stabiliti. Dopo una lunga battaglia legale, il Ministero dell’Interno è stato condannato a pagare loro gli arretrati degli ultimi cinque anni.
Questa decisione è stata presa in considerazione della natura particolare dei servizi di controllo al confine, che richiedono agli agenti di spostarsi fino a 15 chilometri oltre il confine nazionale. I giudici hanno riconosciuto che i pattugliamenti transfrontalieri non possono essere paragonati ai controlli statici ai valichi di frontiera, e quindi è giusto che gli agenti ricevano un’indennità più elevata.
In conclusione, questa sentenza rappresenta una vittoria importante per gli agenti di Ponte Chiasso, che ora potranno essere compensati adeguatamente per il loro lavoro al confine con la Svizzera.