A poche ore dal derby di ritorno tra Torino e Juventus, la città di Torino si è risvegliata con l’operazione della Digos che ha portato a numerose denunce e diffide per gli scontri avvenuti lo scorso novembre. La polizia, guidata dal dirigente Carlo Ambra, ha identificato 23 persone coinvolte nei disordini e ha emesso 73 diffide ad assistere a manifestazioni sportive.

Tra gli individuati ci sono anche 20 ultras già diffidati per fatti di violenza simili, il cui provvedimento è ancora in corso di validità. Le perquisizioni sono state effettuate non solo nelle case dei denunciati, ma anche in due sedi degli ultras bianconeri, di cui una ospitata in un bar. Altre perquisizioni sono state condotte in varie città del Piemonte e della Lombardia, con il sequestro di indumenti utilizzati durante gli scontri.

Gli ultras si erano dati appuntamento nella zona precollinare prima del derby di andata, pensando di sfuggire alle telecamere di sicurezza. Tuttavia, le telecamere hanno registrato la rissa e sono state fondamentali per identificare i responsabili. Le immagini hanno permesso agli investigatori di ricostruire con precisione quanto accaduto e di dare un nome agli ultras coinvolti.

Questa operazione della Digos dimostra la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare la violenza negli stadi e assicurare alla giustizia coloro che si rendono responsabili di comportamenti illegali. In vista del derby di ritorno, è importante che le misure di sicurezza siano massime per garantire un evento sportivo pacifico e sicuro per tutti i tifosi.

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