Gli eco-vandali che hanno attaccato il dipinto di Picasso a Palazzo Te rischiano pene severe
Il 5 gennaio 2025, cinque eco-vandali provenienti da diverse città, tra cui due mantovani, hanno attaccato il dipinto di Picasso esposto a Palazzo Te di Mantova. Questo gesto ha causato l’evacuazione temporanea della struttura e la chiusura al pubblico fino al ripristino della stanza danneggiata.
I responsabili di questo atto vandalico, motivati dal tema animalista, hanno sporcato il dipinto con del letame per protestare contro l’industria zootecnica e chiedere una transizione verso un sistema alimentare a base vegetale. Tuttavia, il sindaco di Mantova ha definito il gesto come “ignorante” e ha sottolineato che danneggiando beni comuni come l’arte, gli eco-vandali non fanno altro che compromettere le proprie cause.
Con l’entrata in vigore di una nuova normativa contro gli eco-vandali, approvata un anno prima, le pene per chi danneggia beni culturali sono state inasprite. Ora i responsabili dell’imbrattamento del dipinto di Picasso rischiano multe fino a 60mila euro e reclusione da 1 a 6 mesi, in base alla gravità del danno causato.
Questa nuova legge prevede sanzioni più severe per coloro che danneggiano o imbrattano beni culturali e paesaggistici, con pene che possono arrivare fino a 5 anni di carcere per chi agisce durante manifestazioni pubbliche. Nel caso specifico degli eco-vandali a Palazzo Te, la reclusione potrebbe essere da 1 a 6 mesi e la multa fino a 1.000 euro.
In conclusione, i responsabili di questo atto vandalico dovranno affrontare le conseguenze delle proprie azioni e rispondere legalmente per il danno arrecato al patrimonio artistico e culturale di Mantova.