Il Falò di Sant’Antonio a Varese: tradizione, passione e speranza

Il fuoco è calore, colore e amore, il fuoco è passione e tradizione, bellezza e speranza, e il Falò di Sant’Antonio è lo specchio di tutto ciò, un evento unico capace di riunire centinaia di persone ogni anno in Piazza della Motta. Perso nel corso degli anni, l’appuntamento della sera del 16 gennaio è tornato con forza nel cuore dei varesini grazie al lavoro instancabile dei Monelli della Motta, che si occupano della preparazione della pira e rendono l’atmosfera più accogliente offrendo vino e salamelle, la cui ricetta rimane un segreto ben custodito.

Tra i principali animatori del falò c’è Gianandrea Redaelli, direttore de “La Tipografica Varese” e figlio di Giuseppe, presidente dei Monelli dal 2012. Gianandrea è entusiasta e ama condividere aneddoti e emozioni legati a questa festa, che è diventata l’unica celebrazione di piazza rimasta in città. Il Falò di Sant’Antonio è cambiato nel corso degli anni, ma il suo fascino e la speranza di trovare l’anima gemella rimangono immutati.

Oggi, la preparazione del falò richiede l’intervento di un ingegnere, Andrea Bonizzi, che progetta la pira con la consulenza del collega Carlo Bosoni e di uno staff di 70 persone. I Monelli si occupano della gestione dell’evento in collaborazione con il Comune e le aziende locali, che forniscono bancali certificati non inquinanti. Anche i Vigili del Fuoco di Varese partecipano come volontari alla supervisione dell’incendio.

Il Falò di Sant’Antonio è un’occasione per condividere tradizioni e superstizioni. I bigliettini lanciati nel fuoco rappresentano la speranza di trovare l’anima gemella o di ottenere la benevolenza del Santo. Numerosi aneddoti circondano questo evento, che ha radici profonde nella storia e nella cultura varesina. La festa è anche un’occasione per gustare le tradizionali salamelle e per partecipare a diverse iniziative benefiche.

Gianandrea Redaelli si chiede ancora quale sia il motivo dell’affetto dei varesini per Sant’Antonio rispetto a San Vittore e cosa spinga tante persone a rimanere ore al freddo per assistere al rogo. Forse è il fascino del fuoco, che attrae e unisce le persone in un’atmosfera di festa e di speranza. Il Falò di Sant’Antonio è diventato un evento internazionale, che continua a incantare e coinvolgere chiunque vi partecipi.

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