Un gruppo di attivisti provenienti da “Extinction Rebellion” e “Palestina Libera” ha organizzato una protesta davanti alla sede della Breda Leonardo s.p.a. a Brescia. Gli attivisti hanno bloccato l’ingresso principale lanciando vernice sugli ingressi e incatenandosi per impedire il passaggio dei mezzi di trasporto. La polizia è intervenuta e ha portato in Questura circa trenta attivisti che hanno opposto resistenza passiva. La protesta mirava a evidenziare il ruolo della Leonardo nella complicità con il genocidio palestinese e la crisi eco-climatica.
Gli attivisti hanno esposto striscioni con lo slogan “Leonardo distrugge popoli e terre” e hanno chiesto la cessazione dei rifornimenti militari a Israele, la riconversione della produzione della Leonardo e la fine del sostegno italiano al genocidio in corso in Palestina. Durante la protesta, un’attivista si è arrampicata su un palo e ha affisso la bandiera della Palestina.
L’azione nonviolenta degli attivisti ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sul legame tra crisi climatica e industria bellica. L’intervento dell’autogru dei Vigili del Fuoco è stato necessario per mettere in sicurezza l’attivista che si era arrampicata sul palo. La protesta è stata supportata da canti di lotta e interventi degli attivisti presenti.
Questa azione dimostra l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della crisi climatica e della complicità con il genocidio palestinese. È fondamentale per la società civile prendere posizione e chiedere un cambiamento nelle politiche delle grandi aziende e dei governi che contribuiscono a queste ingiustizie.