La coppia di rottamai di Giussago, Giuseppe Rossini e Silvia Fornari, è tornata alla ribalta delle cronache per un nuovo caso di riciclaggio di denaro. Dopo essere stati condannati a 4 anni di carcere in appello per un’altra vicenda, ora sono accusati di essere coinvolti in un giro di 110 milioni di euro che coinvolge banche abusive cinesi. La Finanza di Vicenza li ha accusati di essere al vertice di questa rete criminale, insieme ad altre 16 persone, tra cui Federico Boschetto e il figlio dei coniugi Rossini, Emanuele.

Il sistema di frodi carosello su cui si basava il riciclaggio coinvolgeva aziende “cartiere” a Brescia e Roma che emettevano fatture false per coprire acquisti in nero da altre società in diverse città italiane. I pagamenti venivano poi inviati a banche all’estero per rendere difficile la tracciabilità dei flussi finanziari. I soldi venivano poi restituiti attraverso “spalloni” e “money mule”, tra cui anche Boschetto, che faceva il pendolare tra Italia e Slovenia.

La rete di collaboratori era estesa, con diverse persone coinvolte e arrestate in diverse città italiane. Le consegne di denaro avvenivano in Italia, Germania e Slovenia, con sistemi sofisticati per evitare i controlli. La vicenda ha destato scalpore in tutta Italia, dimostrando ancora una volta la complessità e l’ingegnosità di certe reti criminali.

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